Poliphili
Finalmente ho ricostruito lo storico font che accompagna l’Hypnerotomachia Poliphili, disponibile su MyFonts a questo indirizzo.
Hypnerotomachia Poliphili, in italiano si può tradurre in “L’onirico combattimento amoroso di Polifilo”, è un romanzo allegorico in cui il protagonista, Polifilo, insegue il suo amore, Polia, attraversando un paesaggio onirico. In ultimo, è riconciliato con lei dalla “Fontana di Venere”.
L’autore del libro è anonimo, però, un acrostico formato dalla prima lettera di ciascun capitolo nelle letture forma la frase «POLIAM FRATER FRANCISCVS COLVMNA PERAMAVIT», il che significa «il fratello Francesco Colonna ha amato molto Polia», secondo alcuni il frate domenicano dei SS. Giovanni e Paolo (Venezia 1433 o 1434 – ivi 1527), secondo altri il principe romano, dal 1484 signore di Palestrina. Nonostante questo indizio, il libro è stato attribuito anche a molti altri autori. L’identità dell’illustratore è persino meno certa di quella dell’autore.
È stato pubblicato per la prima volta a Venezia nel dicembre del 1499 da Aldo Manutio (il Vecchio). Questa prima edizione presenta un’elegante ed unica elaborazione delle pagine, con 169 raffinate illustrazioni xilografiche in stile rinascimentale e uno degli elegantissimi caratteri tipografici di Francesco da Bologna, una versione notevolmente modificata del tipo utilizzato nel 1496 per il De Aetna di Pietro Bembo. Il carattere inoltre appare molto più vicino a quello che sarà lo stile del Garamond.
La qualità di stampa è molto elevata per il tempo, ma tuttavia presenta molte inconsistenze (differenze tra le stesse lettere) ed imperfezioni, probabilmente anche a causa dell’inchiostrazione non ideale, della non perfetta adesione della matrice alla carta e alla deformazione della carta stessa. Per questo motivo sono stati utilizzati numerosi campioni dell’originale per creare ogni singolo glifo che porterà ad una ricostruzione appropriata e non una semplice ed umile riproduzione.
Alcune lettere come \J, \U e \W sono state estrapolate, perché non fanno parte dell’alfabeto originale del periodo. Alcune lettere come \Q, \X, \Y, \Z e \h sono state aggiornate a una variante più moderna, ma la forma originale è accessibile da Stylistic Alternates Opentype Feature, che modifica anche la forma della \V e della \v.
I numeri originali \zero, \uno, \tre, \quattro e \sei sono stati accompagnati da ricostruzioni dei numeri mancanti ed affiancati anche dai glifi moderni. Infine, sono stati inclusi anche i glifi ornati e le abbreviazioni originali.
Successivamente il carattere è stato arricchito della sua versione corsiva.
Collegamenti utili
archive.org – copia digitale, dalla collezione della Boston Public Library su archive.org
rarebookroom.org – copia digitale, dalla collezione della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti su rarebookroom.org
riccardolocco.com – Maiuscole della Hypnerotomachia, di Riccardo Olocco