Poliphili corsivo
Il Poliphili, creato prendendo a modello lo splendido carattere tipografico disegnato da Francesco da Bologna, detto il Griffo, per il sontuoso volume dell’Hypnerotomachia Poliphili del 1499, edito a Venezia da Aldo Manuzio, mancava del suo corrispettivo corsivo, anche perché, prima di quell’anno, nessuno aveva pensato di creare un carattere con i tratti della scrittura cancelleresca, la scrittura degli scribi delle cancellerie leggermente compressa e inclinata verso destra. Il primo volume in assoluto, con solo alcune parole scritte in corsivo, fu infatti intitolato Epistole di santa Caterina, edito anch’esso da Manuzio e sempre nel 1499, con i tipi disegnati da Francesco.
Tre anni dopo, Francesco da Bologna creò per primo un intero alfabeto corsivo, studiando i tratti della scrittura cancelleresca del padovano Bartolomeo Sanvito. Il nuovo alfabeto venne utilizzato per dare alle stampe il Virgilio del 1501, e la Divina Commedia del 1502, in entrambi i casi interamente col nuovo carattere.
Il nuovo alfabeto di Griffo è stato scelto come modello ideale per il corsivo del Poliphili, cercando al contempo di adattarlo alle esigenze di utilizzo nel contesto della stampa digitale: la \s che normalmente presentava la parte inferiore molto al di sotto delle lettere curve è stata accorciata per rispettare il disegno delle altre lettere simili, così come la \h è stata dotata di proporzioni più omogenee, la \f che presentava un tratto discendente molto incostante è stato interpretato e reso uniforme tra tutte le legature.
E proprio le legature tra le lettere sono state riportate totalmente nell’alfabeto digitale, costituendo anche tutti i gruppi di tre lettere. Inoltre si sono disegnate le lettere corsive maiuscole con gli svolazzi.
Il font è stato infine pubblicato su MyFonts nel mese di gennaio del 2020.
Collegamenti utili
griffoggl.com – I corsivi di Francesco Griffo